Il poeta, scrittore e produttore di Manchester Antony Szmierek ha deliziato i fan con l’uscita digitale deluxe del suo acclamato album di debutto, Service Station at the End of the Universe. Originariamente pubblicato all’inizio di quest’anno e accolto con una pioggia di recensioni a cinque stelle, l’edizione ampliata include i singoli più amati dal pubblico — The Hitchhiker’s Guide to the Fallacy, The Great Pyramid of Stockport, Yoga Teacher e Angie’s Wedding — insieme a due nuovi brani: That Face You Make When It’s Raining e Girlypops.
Service Station at the End of the Universe è una fusione audace di euforia da pista e narrazione introspettiva. Co-prodotto da Szmierek insieme ai suoi collaboratori di lunga data — Robin Parker, Max Rad, Louie Fulford-Smith e Yves Jones — Service Station at the End of the Universe è una raccolta perfettamente confezionata di poesia da dancefloor, con momenti di intensa e malinconica introspezione.
Ogni singolo estratto da Service Station at the End of the Universe è stato inserito nella playlist di BBC 6 Music e ha ricevuto un forte sostegno da BBC Radio 1, BBC Radio 2 e Apple Music 1. Con l’uscita dell’album, Antony è apparso sulla copertina di Dork (incluso anche nella loro Hype List), è stato nominato tra gli “Ones to Watch” dall’Observer e ha avuto un articolo di due pagine su The Observer Magazine. È stato inoltre più volte messo in evidenza da importanti testate come The Guardian, NME, DIY, Clash e Notion.
Gli ultimi anni sono stati un vero e proprio viaggio turbolento per l’artista. Dopo essersi fatto le ossa nella scena spoken word di Manchester e aver guadagnato notorietà per il suo flusso impeccabile — capace di affrontare con ironia tutto, dalle difficoltà della vita britannica contemporanea alla bellezza inaspettata delle piccole cose quotidiane — è stata l’uscita del singolo The Hitchhiker’s Guide To The Fallacy nel 2023 a dare inizio alla sua ascesa fulminea.
Su uno sfondo di potenti cassa dritta e synth da club, Szmierek libera un flusso di coscienza che racchiude la sua visione di vulnerabilità musicale e fuga collettiva: “Everything’s ironic now, post-post-punk. Take me away” (“Ormai tutto è ironico, post-post-punk. Portami via”), dice nel brano.
Il pezzo, orecchiabile e contagioso, è presto approdato sulle frequenze di BBC 6 Music, portando Szmierek a essere nominato Artist of the Year 2023 dalla stessa emittente. Da lì sono seguite apparizioni a Later… with Jools Holland, una sessione a BBC Radio 1 Maida Vale, diverse performance trionfali al Glastonbury Festival e una pioggia di paragoni: dalla prosa di strada dei The Streets, alla poesia di John Cooper Clarke se si fosse trovato all’Haçienda, fino a Jarvis Cocker per la generazione UK Garage.
Eppure, con l’uscita del suo EP del 2023 Poems To Dance To, dall’influenza indie, e ora con il suo album di debutto pieno di hit da dancefloor, Service Station at the End of the Universe, Szmierek consolida un suono che è inequivocabilmente suo.
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